Aidomaggiore, poco meno di 500 abitanti, è situato quasi al centro della Sardegna, a 250 metri sul livello del mare e possiede una vasta e meravigliosa campagna. Essa si estende dall’altopiano per Borore, ai confini del territorio di Dualchi e Sedilo, fino alla riva del lago Omodeo e via via alle campagne di Ghilarza e Domusnovas Canale, ricoprendo una superficie di 41,33 Km quadrati. La quota maggiore è raggiunta a nord dal Nuraghe Arghentu (386m s.l.m.), mentre la parte più bassa è segnata dalle rive del Lago Omodeo (103m s.l.m.).
Guilcer è ancora oggi il nome dell’area in cui Aidomaggiore sorge, fisicamente separata dall’area del Barigadu dal fiume Tirso; qui il confine è ancora più marcato dal Lago Omodeo, un piccolo angolo di paradiso, quiete e tranquillità.
Il terreno fertile, in gran parte coperto di vegetazione, presenta notevole asperità, un paesaggio caratteristico, prosperoso di oliveti, vigneti ed alberi da frutto. A monte del paese, una distesa a forma circolare di querce da sughero, quasi a difesa di una buona parte del suo territorio: l’agricoltura, e soprattutto la pastorizia, sono state fino a qualche decennio fa, le risorse del paese.
In diversi punti della campagna di Aidomaggiore, in prossimità di nuraghi e di alcune chiesette campestri, un po’ distanti dal paese, sono visibili i resti di villaggi, nei quali possiamo trovare abbondante materiale archeologico.
I nuraghi non occorre cercarli, ci vengono incontro ad ogni passo col loro aspetto severo e misterioso. I grossi macigni coperti di muschio e levigati dal vento ci parlano di popoli austeri e bellicosi che vivevano in comunità, coltivavano la terra, fondevano i metalli, forgiavano fra l’altro figure di dei, di donne, di guerrieri.